Risorgi oh fenice, è tempo di te.
Ho perso la vita, speranza non c’è.
Il mio passato, cose antiche e dimenticate ma che spesso non smettono di farmi sorridere…
Cosi, rivisitando il mio passato, mi sono imbattuto nella mia tesina di quinto liceo . Devo dire che l’analisi du Nietzsche e Dostojevski mi piace ancora davvero molto 🙂
Credo che riprenderò l’analisi e l’amplierò!
Allego la foto dell’allor me al tempo e la foto del mio best buddy.
Premessa: Ho deciso di riportare fatti della mia vita che altrimenti sarebbero finiti perduti. Questa è una lettera scritta a Michele Salvemini (in arte Caparezza), dopo aver cercato di vedere un suo concerto a Napoli 6 anni or sono.
Premessa: Ho deciso di pubblicare parti della mia vita che altrimenti sarebbero rimaste sepolte. Questa è la lettera di introduzione che avevo inviato all’accademia Silvio D’Amico per la mia accettazione.
Premessa: Ho deciso di pubblicare parti della mia vita che, altrimenti, sarebbero rimaste sepolte. Questa è una lettera che scrissi alla mia amica Claudia 8 anni fa. Una lettera di un giovane ragazzo di 19 anni che non trovava una sua strada nel mondo. E che forse non la trova tutt’ora.
Premessa: questa è stata una parte importante della mia vita, di ciò che in parte ha formato quello che sono ora. Per questo ho deciso di pubblicarla qui dopo quasi 9 anni.
Da piccolo amavo fotografare i paesaggi. Ogni volta che eravamo in vacanza mi arrabbiavo se le persone, anche per sbaglio, entravano nelle foto.
V’è da immemore tempo nell’essere umano la strana necessità di delineare il labile confine tra il cosiddetto “bene” ed il cosiddetto “male”. Questi concetti-dilemmi, che al più semplice ed umile degl’uomini parrebbero scontati, divengono ironicamente più complessi a quelle auliche figure che sono gli intellettuali. Ove si esagera con le elucubrazioni si perde il contatto con la propria anima ed è così che viene a crearsi quella che si definisce una cultura artificiosa, non vera, non genuina. Continua a leggere