Da piccolo amavo fotografare i paesaggi. Ogni volta che eravamo in vacanza mi arrabbiavo se le persone, anche per sbaglio, entravano nelle foto.
Mia madre mi diceva “ma non fare le foto solo ai paesaggi, così non ti lasceranno niente, nessun ricordo! Tra qualche anno ti sembreranno tutte uguali…” io la guardavo ma non capivo, non riuscivo proprio a concepire quell’idea. Come sarebbero potute sembrarmi tutte uguali? Quei panorami, quella bellezza, in quel momento la vita mi sembrava così perfetta e cristallina da non ritenere possibile che il suo ricordo potesse offuscarsi col tempo. La natura mi sembrava così perfetta che non volevo sporcarla con la presenza dell’uomo. Oggi, invece, il contrario. La mia curiosità, la mia volontà di ricordare, si è spostata sulle persone. Oggi, non aver fotografato la mia famiglia allora, mi sembra un grandissimo errore e oggi capisco la frase di mia madre. Ma rivedo me stesso, in quei momenti, e penso che, pur se me stesso in persona fosse stato ad avvisarmi, avrei sorriso, e non mi sarei creduto.